Come accade ormai da diversi anni, anche la campagna vaccinale antinfluenzale 2023/2024 prevede la somministrazione gratuita per donatori e donatrici di sangue. Per i residenti in Lombardia, è sufficiente prenotarsi attraverso il portale regionale. La procedura è guidata, si procede inserendo il numero di tessera sanitaria e il codice fiscale e poi seguendo le istruzioni. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a rivolgervi al vostro medico di base.
Come spiega il sito web del Ministero della salute, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta in modo gratuito alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza o che hanno partorito da poco, ai pazienti che necessitano di un lungo ricovero in ospedale, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, ad alcune categorie di lavoratori come il personale sanitario e socio-sanitario, le forze di polizia e i vigili del fuoco, gli allevatori o chi lavora a contatto con animali, oltre ai donatori e donatrici di sangue. È inoltre raccomandata anche ai bambini non a rischio che hanno tra i 6 mesi e i 6 anni.
Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutti i soggetti che vogliano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, cosa che potranno verificare sentendo il parere del proprio medico.
Come abbiamo ormai imparato facendo i conti con la pandemia di Covid-19, i virus come quelli che causano l’influenza subiscono spesso delle mutazioni, motivo per cui la vaccinazione va ripetuta ogni anno.
Il Ministero specifica che il vaccino non è efficace contro altri virus che provocano febbre e raffreddore, spesso scambiati per influenza. Non bisogna quindi stupirsi se, anche dopo la copertura vaccinale, si possono contrarre altre malattie dai sintomi simili.
Vaccinarsi è importante non solo per proteggere se stessi, ma anche per limitare la diffusione di un virus che, se normalmente ha un decorso gestibile dalla popolazione più giovane e in salute, può mettere in difficoltà gli anziani e le persone fragili, che magari per qualche motivo non possono vaccinarsi.
Come riporta una circolare emanata dal Ministero della salute, «In tutto il mondo, si stima che queste epidemie annuali causino da tre a cinque milioni di casi di malattia grave e da 290.000 a 650.000 decessi per cause respiratorie. Nei paesi industrializzati la maggior parte dei decessi associati all’influenza si verifica tra le persone di età pari o superiore a 65 anni».
Inoltre, durante i picchi della malattia possono verificarsi degli aumenti degli accessi ai pronto soccorso, il che è un problema vista la carenza di personale che riguarda ampie parti del territorio italiano.
«Tutti i vaccini antinfluenzali disponibili in Italia – specifica la circolare – sono stati autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e/o dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA)».